Traccia 52

Intervistatrice Siamo qui oggi per parlare di linguaggio giovanile e lo facciamo con il linguista, il professore Pierluigi Cuzzolin. Buongiorno professore.

Cuzzolin Buongiorno a Lei.

Intervistatrice Professore, che cosa si intende per linguaggio giovanile? Quando e perché i giovani lo usano?

Cuzzolin Allora, per linguaggio giovanile si intende il linguaggio che i giovani, diciamo dai 13 ai 17 anni, usano tra di loro come codice, si direbbe in group , cioè il codice identificativo loro. È difficile studiare il linguaggio giovanile perché viene usato in contesti nei quali i vecchi, tra virgolette, non hanno accesso. Quindi è molto frammentario, è molto... quello che riusciamo a capire ci dice che è molto frammentato, è molto diviso. Può essere interessante vedere che il linguaggio giovanile ci è documentato da sempre: c’è una commedia di Aristofane, quinto secolo a.C., dove Aristofane prende un po’ in giro il modo di parlare dei meirakia , che sono proprio i nostri adolescenti, i giovani, perché parlano in un certo modo, li prende in giro per il tipo di aggettivi che usano dal punto di vista morfologico. Però non è detto che sia sempre così, ci sono caratteristiche particolari che variano di tempo in tempo. Può essere che alcuni aggettivi siano usati con il suffisso “oso”. Ci sono modi di dire che nascono e poi muoiono, va di moda adesso “stai giusto”, “stai tranquillo”... “stai tranqui” al “scialla”. C’è tutta una varietà di formule che hanno però lo scopo di essere sostanzialmente identificative, ci si riconosce, sono quasi parole d’ordine: se tu dici così, appartieni al mio gruppo. Identificativo significa anche contrappositivo, ci si contrappone a tutti gli altri, non è soltanto ai più vecchi, ci si contrappone... l’oratorio x si contrappone all’oratorio y, il bar x e il bar y, è davvero molto molto particolare. La frammentazione ovviamente comporta tipi diversi. Per esempio in un ambiente rurale spesso è identificativo l’uso di dialettismi, in ambiente urbano, invece, può essere di anglicismi perché c’è l’ultimo disco di, c’è l’ultimo film di, che danno lo spunto per qualcosa grazie al quale ci si riconosce. Una volta, una volta che si sia arrivati ai 18 anni però, quando si comincia ad avere una sorta di linguaggio generazionale, il... il linguaggio giovanile è finito.